Identità violate (Taking lives)

di D.J. Caruso con Angelina Jolie, Ethan Hawke, Gena Rowlands, Tcheky Kayro – Canada – 2004- Durata 103’

 

Un serial killer sta seminando, giorno dopo giorno, giovani vittime lungo il cammino. L’indagine è affidata ad Ileana Scott (Angelina Jolie) agente scelto dell’FBI e coordinata dal commissario Leclerc (Tcheky Kayro). E mentre si raccolgono i primi indizi, un testimone, Costa (Ethan Hawke) si presenta alla polizia affermando di essere certo di aver incrociato il serial killer. La signora Ashler (Gena Rowlands), intanto, dichiara agli investigatori di aver riconosciuto su un battello il figlio Martin che riteneva morto diciannove anni prima. La matassa s’intriga sempre più e proprio quando il feroce assassino sembra aver fatto perdere le proprie tracce, l’astuta Scott lo smaschera.

Il regista lastrica la vicenda di qualche cadavere, inserisce qualche colpo a sorpresa ma non mette a repentaglio le coronarie dello spettatore che restano saldamente al sicuro. Nel tentativo di cogliere le oscure sfaccettature del folle omicida, Caruso lo descrive come un soggetto labile ed insicuro che uccide le vittime per impadronirsi delle loro identità. “Colleziona  cadaveri e come il paguro gigante quando il suo guscio non lo contiene più va a cercarsene un altro”. Nel corso del film Scott. aggiunge: “Gli psicopatici hanno effettivamente uno schema cerebrale molto diverso. Tu dici parole come albero, divano, casa, stupro, incesto, omicidio ed in un individuo normale il lobo frontale reagisce. Gli psicopatici non hanno reazioni e provano per lo stupro e l’omicidio le stesse emozioni che andando a cena. Non hanno percorsi emotivi.”  Per allentare la tensione il regista lascia che Scott s’innamori di Costa ma poi frena, cambia ritmo, abbandona passione e sentimenti e si rituffa nel thriller. Dal romanzo Ladro di vite di Michael Pye.

 

 

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