Human Nature

di Michel Gondry con Tim Robbins, Patricia Arquette, Rhys Ifans, Miranda Otto, Stanley Desantis -USA– 2001- Durata 94'

 

Lila Jute (Patricia Arquette) è una ragazza bellissima; peccato che per una disfunzione ormonale sia completamente coperta di peli. Spirito libero e ribelle è complessata ed incapace di avere relazioni sociali significative, dopo aver vissuto a lungo in una foresta come una selvaggia da alle stampe un volume dal titolo provocatorio “Vaffanculo umanità”. Incontra il professor Nathan (Tim Robbins) uno psicologo ricercatore, metodico ed ossessivo, che sta effettuando in laboratorio degli esperimenti per educare dei topolini a mangiare a tavola nel rispetto delle regole del bon ton. E’ amore a prima vista ed i due vanno a vivere insieme. Mentre stanno passeggiando nel bosco s’imbattono in un uomo primitivo che sembra una scimmia a cui danno il nome di Puff (Rhys Ifans) e dopo averlo civilizzato ed educato al rispetto delle buone maniere lo presentano alla comunità scientifica. Ma qualcosa non va per il verso giusto e, nell’happy-end Lila se ne ritorna con Puff nel bosco e  Nathan va a vivere con Gabrielle (Miranda Otto) una sensuale francesina che frequentava il suo laboratorio.

Bizzarra e grottesca favola animalista, sui guasti della civiltà dei consumi e sul distacco sempre più netto e lacerante dell’umanità  dalla Natura. I personaggi sono descritti in maniera troppo caricaturale e sembrano tutti alla vana ricerca di se stessi; Nathan è in terapia con uno psicologo (Stanley Desantis); Puff aveva passato diversi anni in manicomio per aver tentato di vivere nelle gabba delle scimmie nello zoo locale e Lila è un’anima troppo candida per sembrare reale.  La laurea in psicologia di Nathan è un optional e per tutto il film non mostra di metterla a frutto e non regala allo spettatore nessuna interessante riflessione. Il regista lo mette però alla berlina descrivendolo come un ricercatore pignolo e meticoloso, ossessionato dall’idea dell’ordine e del bon-ton. Scritto da quel genio di Charlie Kaufmann.

 

 

Torna alla Homepage »