Ho perso la testa per un cervello (The man with two brains)

 

di Carl Reiner con Steve Martin, Kathleen Turner, David Warner - USA – 1983 – Durata 93’

 

Il dottor Michael Hfuhruhurr, chirurgo di grande fama ed esperto in trapianti di cervello, si strugge ancora per la morte di sua moglie, l’adorata Rebecca. Un giorno, per una tragica fatalità investe Dolores (Kathleen Turner) una donna arrivista e senza scrupoli che va in coma. Hfuhruhurr la opera, le restituisce la bellezza di un tempo e fatalmente attratto da lei, la sposa. Dolores è uno spirito inquieto ed, ossessionata dal sesso, lo tradisce, spudoratamente, con Ramon, un muscoloso giardiniere sudamericano. Hfuhruhurr vuole il divorzio ma Dolores simula un suicidio e lui, pentito per averle causato tanta sofferenza, fa immediatamente retromarcia. Ad un convegno di chirurghi Hfuhruhurr incontra Alfred (David Warner) uno scienziato che nel suo laboratorio custodisce un numero esorbitante di cervelli che galleggiano in una teca di vetro, sospesi in una soluzione salina ed è fatalmente attratto da un cervello che apparteneva ad una donna, dotato del dono della parola. Hfuhruhurr che lo ruba, trascorre le giornate a parlare con quel cervello e quando Dolores è assassinata da un serial killer, senza perdersi d’animo, le trapianta l’amato cervello nel corpo della moglie.

Esilarante parodia del genere fanta-horror che fa il verso a Il cervello di Donovan, cult diretto da Felix Feist nel 1953 ed a Rebecca la prima moglie di Hitchcock. Il film è una cascata di colpi di scena e di battute divertenti e le scene dei trapianti del cervello effettuati dal geniale chirurgo sono uno spasso. Da antologia il primo incontro tra il dottor Hfuhruhurr ed il cervello della donna che non appena lo vede gli canticchia la sua canzone preferita ed è l’unica in grado di pronunciare perfettamente il suo assurdo cognome.

 

 

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