La guerra dei Roses (The war of the Roses)

di Danny De Vito con Michael Douglas, Kathleen Turner, Danny DeVito - USA - 1989 – Durata 116’

 

Oliver Roses (Michael Douglas), affermato avvocato, è sposato con Barbara (Kathleen Turner) esperta in manicaretti e ristorazione. Dopo la nascita di Josh e Carolyn la coppia procede con i soliti alti e bassi ma, dopo diciotto anni di matrimonio, Barbara scoppia e chiede il divorzio. Lei guadagna bene, non vuole un soldo per gli alimenti e desidera solo rimanere nella casa in cui vive e che ha arredato con cura. Olivier non vuole dargliela vinta e non cede di un passo e, grazie ad un cavillo legale, dopo essere stato sbattuto fuori, ritorna a vivere insieme a lei, sotto lo stesso tetto. Invano, Gavin (Danny De Vito), un avvocato loro amico, prova a mediare ma nessuno dei due è disposto a scendere a compromessi. Olivier e Barbara continuano a farsi la guerra, i colpi bassi sono all’ordine del giorno ed il livello di scontro s’innalza fino al tragico finale.

Commedia acida e nera, troppo lenta nella prima parte ed eccessivamente caricata nella seconda che mette in scena due coniugi che, nelle prime battute del film, sembrano una coppia modello ma, dopo un ricovero in emergenza di Olivier per un sospetto infarto, il loro rapporto muta di colpo perché Barbara lo gela, dicendogli: “Stavo correndo verso l’ospedale, stavo facendo l’autostrada e ad un tratto ho avuto fortissima la sensazione che tu fossi morto. Ho capito che cosa avrebbe significato restare da sola in questa casa la mia vita senza di te. Ero così spaventata. Ho avuto paura perché mi sentivo felice. Ero felice di essere libera, come se mi fossi tolta un peso. Voglio il divorzio, non sai quanto ci ho riflettuto. Non voglio più essere sposata con te.“ Sorpreso e spiazzato da questa sconcertante rivelazione Olivier le chiede perché vuole divorziare e lei di rimando gli risponde: “Quando ti guardo mentre mangi, quando ti guardo addormentato, anche solo a guardarti, mi viene una gran voglia di spaccarti la faccia.“ Da quel momento in poi i due si fronteggiano senza esclusioni di colpi e danno fondo a qualsiasi espediente per poter ferire, spiazzare ed irritare l’altro. De Vito si lascia prendere un po’ la mano e le atroci cattiverie che i due ex coniugi si scambiano inizialmente appaiono originali e divertenti ma poi il loro gioco al massacro diventa fin troppo crudele e violento e raggiunge l’acme quando la deliziosa Barbara, dopo averlo cucinato, serve a tavola ad Oliver il cagnolino a cui lui teneva tanto. De Vito veste contemporaneamente i panni del regista, dell’avvocato e quella dell’io narrante che racconta nel suo studio, con dei continui flashback, la vicenda dei Roses ad un cliente che vuole divorziare. Il titolo è un ironico riferimento alla Guerra delle Rose, conflitto tra la casata degli York e quella dei Lancaster nell’Inghilterra del Quattrocento.

 

 

 Torna alla Homepage »