Il gioco dei rubini (A price above rubies)

di Boaz Yakin con Renée Zellweger, Glenn Fitzgerald, Christopher Eccleston– USA -1998 – Durata 117’

Pressata dai familiari che volevano che andasse in sposa ad uno studioso del Talmud e della Torah, Sonia (Renée Zellweger) diviene la moglie di Mendel (Glenn Fitzgerald) e gli regala un figlio al quale vorrebbe dare il nome dell’amato fratellino , morto bambino, ma deve piegarsi al volere della comunità ortodossa che le impone quello del rabbino. Il piccolo, secondo la tradizione ebraica, deve essere circonciso; Sonia prova ad opporsi ma deve cedere di fronte alle pesanti pressioni della famiglia del marito e dell’intera comunità ebraica del quartiere. Mendel, completamente immerso nello studio dei sacri testi, la trascura e, perseguendo l’ideale di ascetismo e rettitudine, vive la sessualità come peccaminosa ed impura. Sonia, figlia di un esperto di pietre preziose, finisce tra le braccia di Sender (Christopher Eccleston), suo cognato, che, sfruttando la sua grande competenza come gemmologa, le propone di lavorare per lui. Sonia si tutta anima e corpo nel nuovo lavoro, raccoglie elogi e gratificazioni, scopre un giovane artista al quale commissione la creazione di una linea di gioielli all’avanguardia. Il suo spirito indipendente e libertario scatena la gelosia e l’invidia delle donne della comunità che, dopo averla accusata di essere una donna immorale, spingono Mendel a strapparle il figlio ed a cacciarla di casa. Sonia si allontana definitivamente dal marito ed inizia una nuova vita. Il regista ambienta la vicenda a New York impagina una pellicola che mostra la coraggiosa Sonia che, sin dalle prime battute, lotta contro le massicce intrusioni nella sua vita privata da parte della rigida, chiusa, intransigente ed arroccata comunità ebraica. A fare da contro-altare all’indomita protagonista, il fragile e sottomesso Mendel, descritto come un uomo senza personalità che, pur di diventare rabbino, non si schiera mai dalla parte della moglie ma si piega al volere degli anziani della comunità. Il titolo fa riferimento a due scene; quella iniziale che mostra il fratellino che regala alla piccola Sonia un anello con un rubino (falso) e quella finale con Mendel che, per tacitare la propria coscienza per aver cacciato Sonia di casa, le dona un rubino (vero), senza incastonatura.

 

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