Intervista ad Emilia Fox

 

Senatore: Lei ha lavorato con Roberto Faenza (interpretando Sabina Spierlein) e con Roman Polanski ne "Il pianista". Volevo chiederle quali differenze ha notato tra i due registi?

Emilia Fox: Mi ritengo molto fortunata ad aver avuto la possibilità di lavorare con Polanski e con Adrien Brody. Era un soggetto molto emotivo ed eravamo tutti molto coinvolti emotivamente in quel film e Roman, in particolare. E' un film molto importante perché mostra, in qualche modo, la tragedia umana della guerra. Roman l'ha diretto lavorando in un modo estremamente meticoloso. Roman è una persona che sa esattamente cosa vuole e sa esattamente come fare per ottenerlo e lavora con enorme passione. In particolare si è concentrato molto sull'attore principale ed è stato molto interessante vedere come ha fatto lavorare l'attore principale perché voleva che si calasse veramente nel personaggio, per cui ha dovuto lavorare in un regime estremamente "duro"; ha dovuto rinunciare, in qualche modo, alla sua vita privata, é stato costretto a seguire una dieta estremamente rigorosa perché Polanski voleva che lui, in qualche modo, sperimentasse su di sé che cosa vuol dire vivere sotto questo modo di restrizioni ed trovare, in qualche modo, il coraggio di sopravvivere. Finita questa esperienza straordinaria, ho incontrato Roberto e mi sono completamente innamorata di Sabina e mi sono innamorata della passione che Roberto mostrava verso la storia di Sabina. Io non conoscevo personalmente bene le teorie di Freud e di Jung, per cui per me è stato molto interessante avvicinarmi a questo. E' stato molto interessante perché mi sono trovato a farlo accanto ad una persona che lavorava da venti anni su questo progetto con un'estrema passione. Penso che sia molto bello che questo film sia stato realizzato perché, in qualche modo, restituisce a Sabina quello che merita; è stata una donna coraggiosa, una figura importante della psicoanalisi. Penso che era ora che venisse riconosciuta, facendo un lavoro di ricerca che andasse a ricomporre quei pezzi mancanti. Perciò mi sento molto fortunata per aver lavorato in due progetti importanti...

 Senatore: Tutti sanno che in "Blade Runner" il famoso brano "Ho visto cose che voi umani non potete mai immaginare. Navi in fiamme al largo dei bastioni di Orione..." è stato scritto dall'attore Rutger Hauer e che il regista Ridley Scott neanche voleva inserire nel film...Hai suggerito qualche inserto nel film? Hai lavorato nel film su qualche emozione in particolare? (...)

 

Napoli 18.1.2003

L'intervista completa é pubblicata su "Il cineforum del dottor Freud" di Ignazio Senatore - Centro Scientifico Editore.

 

Torna alla Homepage »