“Escalation” di Roberto Faenza - Italia- 1968 – Durata 95’)

 

Luca è un giovane rampollo di un ricco industriale. Nell’aria si respira un clima di “rivoluzione” e il giovane hippy, dallo spirito ribelle, vive a Londra. Il genitore preoccupato che il figlio possa perdersi nella grande metropoli, ingaggia una psicoterapeuta perché possa prendersi cura di lui. La donna, scaltra, arrivista e senza scrupoli, punta al suo patrimonio, lo seduce e poi lo sposa. Un finale inatteso ci mostrerà la vera identità dell’anarchico contestatore. Faenza, in questa sua pellicola d’esordio, mette in scena una trama che risente, inevitabilmente, del clima “contestatario” che si respirava all’epoca. Non a caso sceglie come protagonista Lino Capolicchio, attore simbolo del cinema arrabbiato italiano che comparirà sullo schermo l’anno successivo ne “Il giovane normale” di Dino Risi ed in “Metti una sera a cena” di Giuseppe Patroni Griffi. Film amaro sull’allegoria del potere e su quelle rivolte adolescenziali che mutano improvvisamente direzione non appena compare in lontananza l’irresistibile fascino del potere e dei soldi. Rieditato con il titolo “L’integrato sessuale” 

 

Per lo sviluppo della trama, il commento e le note critiche si rimanda al volume 

       "Psycho cult- Psicodizionario del cinema di genere"

                              di Ignazio Senatore

                        Centro Scientifico Editore (2006)

 

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