Due volte lei (Lemming)

di Dominik Moll con Charlotte Rampling, Charlotte Gainsbourg, Laurent Lucas, Andrè Dussolier - Francia – 2005 – Durata 129’

 

Alain (Laurent Lucas) un ingegnere che si occupa di robotica domestica vive nella sua nuova casa di Tolosa con Benedicte (Charlotte Gainsbourg) la sua giovane moglie. Una sera Alain invita a cena il suo capo, Richard Pollock (Andrè Dussolier) e sua moglie Alice (Charlotte Rampling).

I due ospiti arrivano in ritardo ed Alice, fredda e distaccata, inizia ad attaccare il marito e lo offende in maniera plateale. La tensione si taglia a fette ed Alice, prima di congedarsi dai due sposini, lancia loro un paio di frecciate velenose. L’indomani Charlotte si scusa con Alain per il suo comportamento e, senza troppi preamboli, gli chiede se vuole andare a letto con lei. Alain è confuso e si lascia per un attimo andare, poi fa retromarcia e se ne torna a casa, custodendo dentro di sé l’inquietante segreto. Charlotte incontra Benedicte e dopo averle raccontato del piccolo cedimento del marito, le dice che Richard è partito per un viaggio all’estero e le chiede di restare a casa loro. Alice prende possesso della stanza degli ospiti e dopo aver sfasciato mobili e suppellettili, si spara un colpo alla tempia. Da quel momento in poi la situazione assume dei contorni sempre più irreali; il lavandino si intasa e dallo scarico Alain tira fuori un lemming, un roditore che vive solo in Scandinavia. La realtà e la fantasia iniziano a mescolarsi nella mente di Alain e tutto non sarà più come prima.

Dolente, poetico e struggente, ricco di simbolismi e di continui scivolamenti tra sogno e realtà, il film narra di una coppia apparentemente serena a felice ma dietro le apparenze si nascondono le crepe e gli smottamenti. La vicenda parte in sordina ma cresce, fotogramma dopo fotogramma, fino a diventare uno spettacolare sogno/incubo del protagonista, un uomo che ha trascorso la vita a tenere tutto sotto controllo ma nel corso della narrazione si lascia travolgere dagli eventi, va in crisi al punto che le sue ataviche certezze iniziano a vacillare. Smarrito e confuso, privo dei suoi tradizionali punti di riferimento, allucina Alice ed inizia a confonderla ed a sovrapporla con Benedicte. Nella sua mente lei finisce per agire le fantasie malsane di Alain, lo tradisce con Richard e poi lo pianta in asso. Il titolo originale del film rimanda a quei piccoli roditori della Scandinavia che, come impazziti, di tanto in tanto, decidono di attraversare delle grandi distese d’acqua e finiscono per suicidarsi in massa, diviene la chiara metafora di quanto sta accadendo agli spaesati protagonisti.

 

 

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