Diario proibito di
un collegio femminile (Horror Hospital)
di Anthony Balch con Michael Gough, Robin
Askwith, Vanessa Shaw, Ellen Pollock, Skin Martin,
Kurt Christian - G.B - 1973- Durata
Jason (Robin Askwith), un giovane cantante di musica pop per ritemprarsi il corpo e la mente si reca presso una clinica-castello diretta dal Dott Storm (Michael Gough). In treno il incontra Judy (Vanessa Shaw) nipote di Zia Olga Harris (Ellen Pollock) la più fedele collaboratrice del dottore. Al loro arrivo una ragazza è colta da una crisi d’agitazione ed è trascinata a forza da due infermieri che indossano uno strano casco in testa. Gli altri ospiti, invece, con il volto amimico, muti ed incapaci di esprimere le proprie emozioni, hanno tutti un’evidente cicatrice sulla fronte. Si scopre che il dottor Strorm era allievo di Pavlov e, dopo alcuni esperimenti sugli animali, aveva usato come cavie, inizialmente, delle giovani prostitute e poi i giovani ospiti della sua clinica. Con l’aiuto di Abraham (Kurt Christian) Jason e Judy riescono a scappare e, dopo aver incendiato la clinica, provocano la morte del dottore.
Horror ambientato nel classico castello che punta ai soliti effetti di genere (il sangue che sgorga copioso dal rubinetto di un lavandino, la clinica-castello inquietante e spettrale) e s’affida allo sguardo satanico del protagonista. Il dottor Storm rimpolpa la schiera dei “mad doctors” e mostrando le sue vittime ad Abraham, compiaciuto, afferma: “Osservi, questi giovani sono completamente sotto il mio controllo. Sono come degli automi e sono completamente in mio potere.” Il regista non regala al dottor Storm un minimo ripiegamento su se stesso, accenna solo vagamente alle finalità dei suoi esperimenti e lo descrive come uno scienziato cinico e spietato, privo di emozioni. Balch sconfina nel sentimentale ed introduce la figura di Frederick (Skip Martin) un nano, fido aiutante di Strorm che, nel corso del film si pente degli orrori commessi e per salvare i tre giovani protagonisti, muore.