Codice omicidio 187 (187)

di Kevin Reynolds con Samuel L. Jackson, John Heard, Kelly Rowan, Lobo Sebastian, Clifton Collins Jr - USA – 1997 – Durata 117’ – V.M 14

 

Trevor Garfield (S.L. Jackson) un professore nero di mezz’età, vigliaccamente accoltellato da uno dei suoi studenti di Brooklyn, torna ad insegnare, dopo alcuni mesi di degenza, in una scuola della periferia di Los Angeles composta prevalentemente da alunni indisciplinati, rissosi e con dei problemi con la legge alle spalle Tra i più turbolenti spiccano Benny (Lobo Sebastian) un ragazzo nero, grosso come una montagna e Cesar (Clifton Collins Jr) un ladruncolo sbruffone che, per provocarlo, gli ruba l’orologio da polso. Benny è il terrore delle professoresse della scuola e la giovane e seducente Ellen (Kelly Rowan) che in passato ha testimoniato contro di lui, teme una sua ritorsione. Ma Benny è ucciso in circostanze misteriose ed a Cesar uno sconosciuto lo picchia a sangue e gli mozza un dito. La rabbia e la sete di vendetta serpeggiano sempre più all’interno della scuola e c’è chi accusa Trevor di essere l’autore dei misfatti. In un agghiacciante finale spalleggiato da altri due complici, Cesar va a casa di Trevor e pistola in pugno lo costringe a puntarsi più volte una pistola alla tempia ed a premere il grilletto secondo il rituale che la  roulette russa impone. Trevor non vacilla neanche un attimo, ed affranto e deluso, obbedisce ma gettando via la maschera, lascia sanguinare il proprio cuore e gli confessa che si è sempre battuto al fianco dei suoi alunni. Un finale tragico chiude la vicenda.

Reynolds gioca a più livelli e più che impaginare il classico film con i soliti studenti neri e meticci che, dopo aver osteggiato il professore di turno, diventano ubbidienti e disciplinati, vuole mostrarci la disperata e melanconica parabola di Garfield, un uomo che non si da mai per vinto e si getta anima e corpo nell’insegnamento per cercare di estirpare il Male dalla coscienza dei giovani allievi. Trevor non predica, non fa il moralista ma le sue buone intenzioni restano sulla carta e e la sua sperticata difesa  degli alunni cozza con l’atteggiamento severo ed inflessibile nei loro confronti che ha mantenuto per tutto il film. Trevor fronteggia talmente a muso duro i suoi studenti che nessuno e riesce a comprendere veramente da che parte stia a, punto da accusarlo del delitto di Benny e della mutilazione di Cesar.

Dopo aver subito il furto del suo orologio, la sua anima è in pena e ad Ellen confida: “Il furto, quello è stato la cosa più difficile da superare. Mi hanno rubato la passione, la scintilla, il mio Io indifeso. Mi mancano li voglio indietro.” Nel corso della narrazione il regista si affida a delle banali caratterizzazioni; agli studenti teppisti e violenti contrappone Rita (Karina Arroyave) una ragazza intelligente ed acuta che sogna a tutti costi di andare all’università ed all’eroico e romantico Trevor oppone Dave (John Heard) insegnante alcolizzato e xenofobo che nasconde un arsenale in cantina e che è andato a letto con un paio di studentesse. Citazione a Il cacciatore di Cimino. Il titolo del film rimanda al famigerato Codice 187, l'articolo del codice penale che sanziona l'omicidio.

 

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