Casanova 70

di Mario Monicelli

(Italia – 1965- Durata 102’)

 

Trama: Andrea (Marcello Mastroianni) è un ufficiale della NATO. Elegante e di bello aspetto, è il classico latin-lover, a caccia di piccanti avventure. Ha, però, un piccolo problema; riesce a fare l'amore solo in situazioni di pericolo. L’inizio del film ci mostra l’affascinante seduttore che, per giungere allo scopo, è costretto ad introdursi furtivamente nella stanza della sua “preda”. Le cose non vanno per il verso giusto ed Andrea è costretto a fornire alla polizia un’imbarazzante ed infantile variante dell’accaduto. Scosso dall’episodio, l’uomo decide di consultare uno specialista. La targhetta posta sulla porta dello studio recita: “Capasso Prof. Dott. Francesco. Libero Docente dell’Università di Napoli. Studio di psicoanalisi.”.

Il professionista (Enrico Maria Salerno) lo riceve in uno studio, arredato in stile orientaleggiante. Mentre Andrea gli racconta le proprie disavventure amorose, il professore tempera, ossessivamente, una matita dietro l’altra. Il disagio che l’esimio professore trasmette al povero paziente è tale che questi, per sottrarsi alla sua vista, gli chiede di potersi sdraiare sul lettino. (...)

 

 Per lo sviluppo della trama, il commento e le note critiche si rimanda al volume 

                   "Psycho cult- Psicodizionario del cinema di genere"

                                             di Ignazio Senatore

                                      Centro Scientifico Editore (2006)

 

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