Caravaggio

di Derek Jarman con Nigel Terry, Dexter Flechter, Sean Bean, Tilda Swinton, Michael Gough - GB – 1986 – Durata 97’

 

Michelangelo Merisi detto il Caravaggio (Nigel Terry) è moribondo e prima di esalare l’ultimo respiro rievoca il proprio passato.  Spirito ribelle ed inquieto, sin da giovane (Dexter Flechter) non disdegna le esperienze omosessuali e la frequentazione con prostitute, ladri, bari ed ubriaconi. La sua arte sublime attira le attenzioni del cardinale Del Monte (Michael Gough) che gli commissiona le prime tele. Michelangelo intreccia una tormentata relazione con Ranuccio (Sean Bean) un adolescente rude e violento che ama l’eterea Lena (Tilda Swinton) una giovane prostituta dalla quale aspetta un bambino. Michelangelo sforna i primi capolavori ma, dopo essere stato coinvolto in qualche rissa, è costretto a fuggire. Dopo aver attraversato mezz’Italia, muore su un misero letto, in una stanza spoglia, accudito dal fedele Pascalone.

Capolavoro di Jarman che sorprende per la sua assoluta ricerca formale e per la scelta degli attori, simili come una goccia d’acqua ai personaggi ritratti nei dipinti dell’artista. Il film è un lungo flashback e, sin dalle prime battute, Jarman sottolinea il carattere dannato e maledetto dell’artista, un uomo dal carattere irascibile, scontroso, perdutamente innamorato del suo Ranuccio e perennemente in lotta contro gli intrighi, lo sfarzo ed il potere della Chiesa. Sul suo letto di morte, lo stesso pittore così si descrive: “Mi sono ritratto come Bacco e di lui ho assunto il destino. Un orgiastico smembramento selvaggio. Levo questo fragile calice e brindo a te, mio pubblico. Il carattere è il destino dell’uomo.”  In una scena successiva il giovane Caravaggio, con spavalderia, declama il motto che ha inciso sul proprio coltello: “Nessuna speranza, nessuna paura”. Jarman lascia che la pellicola sia solcata da straordinari giochi di ombre e di luce perfettamente speculari ai magnifici quadri dell’artista. Per la splendida fotografia Gabriel Beristan è stato meritatamente premiato al Festival di Berlino.

 

Torna alla Homepage »