Burro

 

di José Maria Sanchez Silva con Renato Pozzetto, Elena Sofia Ricci – Italia – 1989 – Durata 90’

 

Burro (Renato Pozzetto) una persona semplice ed ingenua fa la maschera in un cinema. Nel vedere un film interpretato di Chantal (Elena Sofia Ricci) un attrice giovane e sensuale, se ne innamora pazzamente. E quando proiettano “Un fiore nero pieno di profumo” Burro è ferito dall’atteggiamento troppo spregiudicato che la sua diva del cuore nutre nei confronti di un attore. Deluso, torna a casa e strappa tutte le sue foto che aveva collezionato negli anni. Innamorato pur sempre di lei l’allucina nelle donne che incontra e la scambia prima per una signora che si macera nella convinzione di aver commesso un imperdonabile peccato e successivamente per una zingara che gli predice che un giorno incontrerà un cane che custodisce l’anima del padre defunto. Dopo aver tentato di lavorare come barbiere e come autista, scopre che il suo vero padre era un norcino e non era l’uomo con il quale aveva vissuto, un millantatore che voleva fare credere a tutti di essere un carabiniere. Nel finale Burro s’imbatte in un cane randagio sbucato, misteriosamente, dal nulla.

Fiaba moderna che narra del classico ragazzone un po’ ritardato, ma buono che vive in un suo mondo fatato. L’atmosfera surreale del film è arricchita dalle strane apparizioni/sparizioni delle diverse donne simili a Chantal e frutto delle sue fantasie ad occhi aperti. Da segnalare nel film la presenza di un sedicente mago di nome Mustafà che ipnotizza Burro e lo costringe a immedesimarsi prima in un violinista e poi in un delfino. Curiosità: la parola Burro in spagnolo vuol dire “asino”.

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