Un boss sotto stress (Analyze That)

di Harold Ramis con Robert De Niro, Billy Crystal- USA - 2002 – Durata 95’

 

Il potente boss della mafia Paul Vitti (Robert De Niro) è rinchiuso in carcere ma quando intuisce che qualcuno vuole eliminarlo si finge pazzo e canta a squarciagola, da mattina e sera, le canzoni di West side story. L’istituto di pena chiama a consulto Ben Sobel (Billy Crystal) lo psicoanalista che lo aveva precedentemente in cura. e, grazie al suo parere favorevole, Vitti è liberato ed affidato in custodia per un mese, al dottore. Vitti prova ad inserirsi nel mondo del lavoro prima come venditore di auto, poi come cameriere e gioielliere ed, infine come consulente per una rete televisiva che sta girando una fiction ambientata nel mondo della mala. Stufo di quella vita regolare e priva di emozioni, Vitti organizza un favoloso colpo ma poi si pente, restituisce il bottino e fa arrestare i boss rivali che stavano tramando alle sue spalle.

Sequel insipido e sciatto del precedente Terapie e pallottole diretto dallo stesso regista e con la medesima coppia di attori come protagonisti. L’inizio sembra promettente e Sobel, deve sudare sette camice per tirare fuori dal carcere Vitti. Dopo averlo sottoposto a dei test psicoattitudinali ed al Rorscharch, per convincere il governatore sul precario stato mentale del paziente, afferma: “Parlerei di un “disturbo psicotico transitorio” e se dovesse persistere di “Disturbo schizofrenico”. Vede in certi soggetti la prolungata esposizione a situazioni di forte stress, pensi ai soldati al fronte o alle vittime di sciagure o ad un ostaggio, può produrre uno stato psicotico temporaneo; un giorno, una settimana, un mese se le cause scatenati vengono rimosse. E probabile che peggiori. Attualmente è convinto che qualcuno voglia ucciderlo.” Dopo questo avvio scoppiettante il film per perde consistenza ed il dottor Sobel, addolorato per la recente morte del proprio padre, è colto perennemente da crisi di nervi, da attacchi di panico e piange a più non posso sulla spalla di Vitti che lo consola, lo sostiene e funge, di fatto, da suo psicoanalista.  Di tanto in tanto Sobel prova ad rientrare nel proprio ruolo e cerca di pescare nel passato di Vitti ma i suoi tentativi di proporsi come il suo psicoanalista sono irritanti e penosi.

 

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