La bambola di pezza (Picture mommy dead)

di Bert I Gordon con Susan Gordon, Don Ameche, Martha Hyer, Zsa Zsa Gabor, Maxwell Reed - USA – 1966 – Durata 88’ – V.M 14

 

Dopo la tragica morte della madre Jessica (Zsa Zsa Gabor), perita in un incendio, la piccola Susan Shelley (Susan Gordon) è ricoverata tre anni in una clinica per malattie mentali. Dimessa, scopre di essere l’erede universale dei beni che il padre Edward (Don Ameche), dopo aver sposato Francene (Martha Hyer) l’ex governante, sta dilapidando. Francene, una donna avida ed assetata di soldi, cerca di convincere Edward a rispedire la piccola in clinica e, visti gli insuccessi, prova a sedurre Anthony (Maxwell Reed), fratello di Jessica ed ex amante, a cui propone, invano, di eliminare Edward e la piccola ereditiera. Preso atto del fallimento del suo piano, prima di mollare tutti, Francene decide di recuperare una preziosa collana di diamanti che la piccola Susan aveva rubato il giorno della morte della madre e nascosto in una bambola di pezza. Pur di ottenerla, uccide Anthony e prova a scagliarsi contro Susan ma Edward interviene in difesa della figlia e, nella lotta, accidentalmente, l’uccide. Come era già successo in occasione della morte della madre, uccisa per mano del padre, mostrando una lucidità ed una freddezza sorprendente, Susan cava dagli impicci il padre, appiccando il fuoco alla dimora.

Thriller con venature gotiche, ambientato esclusivamente tra le quattro mura della antica villa degli Shelley. Il film non palpita ed il regista s’affida ad una scrittura visiva abbastanza convenzionale e propone dei personaggi fortemente caratterizzati; Edward, schiavo dell’amore che nutre per la sposa bella e sensuale, è una persona estremamente passiva e priva di personalità; Francene è la classica dark-lady di turno, con il cuore algido e nero, che punta solo al patrimonio; Susan, è una ragazzina apparentemente fragile e vulnerabile ma che nasconde un’anima diabolica e luciferina. Nelle battute finali si scopre che la piccola Susan aveva rubato la preziosa collana della madre per sembrare più bella e piacere al papà al quale era morbosamente attratto. La vicenda si chiude con l’inquietante commento di Susan che si rivolge al padre e gli chiede: “Ora che ti sei liberato della mamma e di Francene, sarò io il tuo grande amore? Ti sarò sempre vicina, non ti lascerò solo come facevano la mamma e Francene.”

 

 

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