Amanti

di Vittorio De Sica con Faye Dunaway, Marcello Mastroiannii - Italia – 1968 – Durata 86’

 

All’aeroporto Valerio (Marcello Mastroianni) incontra Giulia (Faye Dunway) una giovane, ricca e bella disegnatrice di moda americana e ne resta fulminato. Dopo qualche giorno la donna ritorna in Italia lo contatta e gli propone di trascorrere insieme a lei un weekend. Da Asiago la coppia si trasferisce a Cortina d’Ampezzo e vive una travolgente storia d’amore. Giulia è agli sgoccioli perché affetta da un male incurabile ed invece di tornare in America per le cure ha deciso di porre fine alla propria esistenza. Valerio scopre, per caso la verità, e la convince ad affrontare con coraggio la dura realtà ed a proseguire le cure.

De Sica non cede al patetico ed al lacrimevole ma impagina un melò dolciastro e sbiadito dove la passione dei due protagonisti non trascina e non cattura. L’ultima avventura che Giulia si concede prima di morire con il suo amante occasionale  non ha né il gusto della trasgressione, né quello di un addio alla vita frizzante, indimenticabile ed  in grande stile. Per tutto il film Valerio e Giulia si guardano negli occhi, si scambiano effusioni, si giurano amore eterno ma continuano a rimanere due perfetti sconosciuti. L’ambientazione nel ricco mondo dei due protagonisti (auto di lusso, pellicce, ville da sogno) rende ancora più distanziante la pellicola e dona maggiore freddezza ai protagonisti. I dialoghi sono fiacchi e De Sica allunga il brodo con delle generose riprese dei paesaggi montuosi e degli interni delle ville palladiane. Troppo bella, elegante e truccata Dunaway per essere credibile ed ispirare tenerezza e compassione; troppo controllato Mastroianni. Musiche di Manuel De Sica e A place for lovers di Ella Fritzgerald. Tratto da un lavoro teatrale di Brunello Rondi.

 

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