Ridotte capacità lavorative 

 

Nonostante il basso budget (sedicimila euro, lievitato a cinquanta mila con la post-produzione) ed un numero esiguo di copie per la distribuzione nazionale (trenta), è già diventato un evento la prossima uscita in sala (il venerdì 10 dicembre) dell’attesissimo Ridotte capacità lavorative, diretto da Massimiliano Carboni, nato da un soggetto del giornalista napoletano Alessandro Di Rienzo, sceneggiato dallo stesso Carboni insieme a Paolo Rossi, documentario proiettato con successo il 4 dicembre, in anteprima al Torino Film Festival, all'interno della sezione "Festa Mobile – Figure del paesaggio". Con il suo sorriso sarcastico ed irridente Paolo Rossi, l’attore- cantautore di Monfalcone, lanciato sul grande schermo da Gabriele Salvatores, accompagna per mano lo spettatore e lo invita ad interrogarsi sulle inevitabili conseguenze che una cultura egemone produce su quella colonizzata. Come mai, ci si chiede, aggirandosi per Pomigliano d’Arco, cittadina con un tempo una solida cultura contadina alle spalle, ci si imbatte in strade che si chiamano Via Po, Parco Piemonte e Via Torino? La risposta è tutta da ricercare nell’insediamento della Fiat “Gianbattista Vico” a Pomigliano d’Arco, avvenuto intorno agli Anni Sessanta. Da quegli anni, è come se l’identità di quel piccolo centro si fosse sbiadita sempre più e le tracce delle loro solide radici contadine fossero state, irrimediabilmente, disperse nel vento. La conseguente trasformazione di Pomigliano d’Arco in polo industriale, infatti, non solo ha determinato negli anni un cambiamento radicale negli usi e costumi degli abitanti ma ha provocato, di fatto, una perdita d’identità dell’intero territorio. Cittadina “violentata”e globalizzata, Pomigliano d’Arco rischia di diventare una realtà fantasma, da quando il nuovo piano di sviluppo industriale, promosso da Marchionni, ha messo a rischio più di cinquemila posti di lavoro. Il sofferto referendum lanciato dai sindacati dei metalmeccanici ha messo gli operai della FIAT di fronte ad una dolorosissima e lacerante scelta; da un lato la strenua difesa del posto di lavoro,  dall’altro l’arretramento dei diritti conquistati grazie alle battaglie sindacali. Paolo Rossi con la sua troupe, testimonia quei giorni infuocati del referendum, raccoglie rabbia e malumori ed impagina un documentario dal grosso impatto emotivo che farà, sicuramente, discutere e riflettere. Distribuito da Iris Film Distribution, il documentario si avvale delle sonorità delle Musiche - Gruppo Operaio.

Pubblicato su "Il Corriere del Mezzogiorno" 08-12 -2010

 

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